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Paola – La rinuncia più grande

La rinuncia più grande

L’aspetto più doloroso del suo lavoro Paola lo rivela senza nascondere l’emozione che attraversa questo passaggio del suo racconto e che riguarda la distanza dalla sua famiglia e da suo figlio.
“Pendolari della famiglia”, li ha definiti l’Istat, alla luce di un fenomeno che oggi riguarda in Italia quasi due milioni e mezzo di persone, di cui 650 mila formano stabilmente nuclei di “famiglie a distanza”, con numeri in perenne crescita, e dove le donne in trasferta sono sempre di più. Coppie tra i trenta e i quarant’anni con buone specializzazioni e buone professioni, “costrette” dal lavoro a vivere in città diverse, regioni diverse, a volte, anche in nazioni diverse. Eppure pronte a una vita fatta di acrobazie e distanze pur di vivere il più possibile, e nonostante, tutto i propri affetti senza che questa condizione pesi troppo.
Le donne che per scelta o necessità conducono questa vita sono assolutamente invisibili a livello mediatico: è ai papà che si pensa, nell’immaginario collettivo, quando si parla di pendolari del week-end e lo rivela anche la pubblicità. Accade così che anche un semplice spot può ferire. Ce lo racconta Paola.

Paola